Coltivazione Cannabis Legale

Le regole per la coltivazione di canapa light: dai semi all’impiego innovativo

Le regole per la coltivazione della canapa light sono state stabilite dalla legge 242 del Dicembre 2016 ma la loro applicazione è diventata effettiva a partire dal Gennaio dell’anno successivo. Tali regole sottopongono a norma tutte le fasi della coltivazione della cosiddetta canapa light: dall’origine delle sementi fino all’impiego dei prodotti semilavorati che si originano dalla canapa.

Come coltivare la canapa light secondo la legge

Innanzitutto è bene specificare che cosa si intende per canapa light: è una varietà di canapa, chiamata Cannabis Sativa, che contiene in genere una percentuale di THC pari al 2%. In percentuale così bassa il THC non ha alcun effetto psicotropo. E’ possibile tuttavia che durante la coltivazione, gli esami sulle infiorescenze mettano in evidenza la presenza di percentuali maggiori di THC. In quel caso non ci sono con ci sono conseguenze per il coltivatore a patto che la quantità di THC presente nelle infiorescenze si attesti sul limite del 6%, oltre il quale la canapa non è più considerata “light” e non è coltivabile e commerciabile secondo i termini di legge, quindi le coltivazioni verranno semplicemente distrutte.

Origine delle sementi

Le sementi impiegate per la coltivazione florovivaistica della canapa light devono essere certificate all’origine. Inoltre il coltivatore è tenuto a conservare (e a mostrare se richiesto) tutti i cartellini delle sementi certificate e tutta la documentazione di acquisto attraverso la quale ne è venuto in possesso. Dovrà conservare tali documenti per almeno 12 mesi o, in alternativa, per tutto il periodo che le sementi saranno utilizzate all’interno della sua azienda.
 
Non è assolutamente consentita la riproduzione per via agamica, cioè la cosiddetta “clonazione” delle piante. Questo perché la clonazione impoverisce enormemente il pool genetico degli esemplari presenti nella coltivazione esponendoli a malattie e parassiti a cui alcune piante dal diverso pool genetico sarebbero in grado di resistere. Inoltre la tutela della biodiversità è un punto fondamentale nelle politiche agricole europee.

Commercializzazione

Il settore produttivo legato alla commercializzazione della canapa e dei suoi derivati industriali è in grande espansione: gli ettari di terreno agricolo dedicati alla coltivazione della canapa light si sono moltiplicati in maniera impressionante negli ultimi anni, passando da 400 a 4000 ettari coltivati su suolo nazionale e la normativa vigente incentiva anche l’impiego e il consumo dei semilavorati della canapa provenienti da filiere di produzione locali.
 
Il grande boom produttivo che si sta verificando negli ultimi anni è dovuto principalmente alla grande versatilità d’impiego della canapa e dei suoi derivati: è possibile produrre, a partire dalla canapa come cosmetici, materie prime biodegradabili. Questa pianta ha anche un ottimo potenziale d’impiego nelle opere di bioingegneria e bonifica ma è anche stata introdotta in programmi didattici e di ricerca. In futuro non si esclude che possa essere utilizzata come fonte di energia rinnovabile.
 
Una curiosità le piantine di canapa light sono vendute anche a solo scopo ornamentale e a questo fine possono essere commercializzate senza che sia necessaria alcuna autorizzazione, esattamente come i prodotti semilavorati.

Ambito di applicazione della legge 242

La legge 242 del 2016 si applica soltanto ai fini della regolamentazione della coltivazione e dell’uso della canapa light in Italia. La canapa importata da altri paesi non deve sottostare alla legge 242 ma alla normativa dell’Unione Europea che impedisce le importazioni sul suolo dell’unione di specie che non rientrino in un particolare catalogo. Si intende in questo modo porre un freno a tutti gli incroci che potrebbero minare la purezza della canapa light.

Uso ricreativo della canapa light

La canapa light ha leggeri effetti psicotropi, mantenendo invariati i suoi effetti rilassanti utili a combattere lo stress e l’ansia ma perde gli effetti curativi che sono propri invece della canapa ad alto contenuto di THC.
 
Il consumo di canapa light non presenta controindicazioni apprezzabili, pertanto può essere liberamente fumata o utilizzata per preparare tisane.
 Le regole per la coltivazione della canapa light tutelano i produttori, i consumatori e la biodiversità delle specie coltivabili su suolo europeo.

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